Commemorazione della Carica di Pastrengo del 30 aprile
Allegato1: La battaglia di Pastrengo
Allegato 2: L’eroe di Pastrengo (Alessandro Negri di Sanfront)
Come ben sapete o forse no , Danilo Zironi ( 63-67 ) ne è il direttore di cerimonia e sara' presente per l'occasione il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri.
La
cerimonia avra' inizio alle ore 10.45
secondo un programma che prevedera' la simulazione della carica di un plotone
di Carabinieri a cavallo provenienti per l'occasione dal Reggimento di
Civitavecchia.
Gli/Le interessati/e sono pregati di raggiungere la zona con congruo anticipo , in previsione di un pienone assicurato di persone , auto e quant'altro.
Per il dopo cerimonia , ho concordato con il vicino Ristorante Miralago di Pastrengo - Via Morsella 26 - tel. 045-7170027 ( titolare Sig. Stefano ) un pranzo al costo di 30 Euro a persona secondo il seguente menu' ( al momento orientativo e che di seguito propongo ) :
- bis di primi ( risotto agli asparagi e tagliatelle fatta in casa al sugo d'anatra )
- bis di secondi ( filetto di vitello all'aceto balsamico ed un carpaccio )
- contorni
- vini della casa
- frutta
- dessert con Recioto
- caffe'
Per necessita' organizzative del ristorante , dovro' comunicare il numero dei partecipanti entro e non oltre le ore 12.00 di martedi' 21 aprile .
Mi rendo e ci rendiamo conto dell'ingrato giorno lavorativo ( venerdi ) che potrebbere creare ai piu' non pochi problemi di disponibilita'.
Ma tant'e' e quindi che vi devo dire ? Se potete , prendetevi un giorno di ferie !! Ne varra' sicuramente la pena
Di
seguito , il percorso stradale
ottimizzato per una partenza simulata dal centro di Verona in direzione
Pastrengo.
Per i provenienti da autostrade varie , consiglio :
- Uscita Verona Nord
- Proseguire dritti ( tangenziale ) ed uscire a Bussolengo .
- Proseguire dritti in direzione lago e svincolarsi sulla destra al segnale stradale di Pastrengo.
Il punto di raccordo e di incontro per tutti sara' l'ampio parcheggio del ristorante Miralago , ove lasciare le auto , e proseguire a piedi per il luogo della cerimonia ( antistante il Municipio ) .
Per qualsiasi problema :
347-4514756 ( Iacono )
329-9839881 ( Coraggio )
Venite , venite , venite....Currite , Currite, Currite
La
carica di Pastrengo
All'atto della
dichiarazione di guerra viene disposta la mobilitazione di 434 carabinieri a
cavallo ordinati su tre squadroni (ciascuno di 90 uomini circa) e tre mezzi
squadroni (50 uomini circa).
I tre squadroni
di guerra costituiscono un corpo di cavalleria di riserva al servizio diretto
dei re, con la possibilità di essere impiegati in azioni di cavalleria vera e
propria. I tre mezzi squadroni sono assegnati: al primo corpo d'armata del
generale Eusebio Bava, al secondo corpo d'armata del generale Ettore Gerbaix de
Sonnaz ed alla divisione di riserva comandata dal duca di Savoia, Vittorio
Emanuele. I carabinieri mobilitati sono agli ordini del conte Avogadro di
Valdenga, mentre il maggiore Alessandro Negri di Sanfront comanda i tre
squadroni.
L'attività dei
carabinieri a cavallo è subito intensa. Bisogna radunare al più presto i
soldati sbandati, ancora alla ricerca del loro reparto, guidare e districare i
carriaggi di rifornimenti che ingombrano le strade, fissare le stazioni a
cavallo. In una parola occorre rimediare, per quanto possibile, alle gravi
inefficienze del dispositivo di mobilitazione.
Come se non
bastasse, la scorta all'augusto sovrano (altro incarico specifico svolto dai
carabinieri a cavallo) comporta problemi enormi.
Carlo Alberto,
anche per il desiderio di controllare direttamente la situazione, credeva fosse
un suo dovere mostrarsi coraggioso e a chi saggiamente gli faceva notare che si
trattava di un'imprudenza rispose: «Ho meco
uno squadrone di carabinieri». Tre di quegli squadroni gli salveranno la vita e
risulteranno determinanti per le sorti di una battaglia.
La crisi si
produce al centro dello schieramento piemontese dove la brigata Cuneo incontra
il terreno paludoso del torrente Tiene e viene inchiodata dal tiro di un
reparto di agili cacciatori tirolesi. Il re tempesta di ordini la brigata ed
alla fine si reca sul posto per sbrogliare la situazione. Con la sua presenza e
il determinante tiro di una batteria di cannoni campali, la brigata Cuneo
riprende il movimento ed il re decide di andare sul vicino colle di Valena per
osservare meglio. Un drappello di carabinieri lo precede a breve distanza per
controllare se vi siano dei nemici.
D'improvviso,
una scarica di fucileria a bruciapelo oltre la collina. Gli austriaci! Il re
sguaina la sciabola: è in pericolo! Negri di Sanfront ordina la carica per
salvare il re. Duecentottanta cavalieri si precipitano al galoppo verso la
ripida collina delle Bionde in mezzo alla grandine di proiettili nemici. Una
nera ondata monta inarrestabile in un turbinio di zoccoli, criniere e sciabole
contro la linea bianca di fanti. Nella mischia la bianca schiera degli
austriaci non tiene: nel fronte nemico si produce la frattura.
A questo punto
si verifica un fatto non raro nelle battaglie di un tempo, combattute, a
differenza di quanto è accaduto dalla prima guerra mondiale in poi, in un
fazzoletto di terra. Tutto avviene sotto gli occhi di tutti e l'esempio risulta
terribilmente contagioso sia per il vincitore che per il perdente. Alla vista
dello sfondamento, il morale dei piemontesi sale alle stelle, mentre gli
austriaci, pur tentando di ritirarsi ordinatamente e con tenacia, non riescono
a resistere. La battaglia è vinta.
Pastrengo fu
una luminosa pagina di valore: e la carica dei carabinieri fu decisiva nel
determinare l'esito della battaglia.