27 Settembre 2004: Addio a Edoardo Coppola 1952-55

Di seguito le parole pervenute da amici ex-allievi.

 

 

 

Mario Campagnuolo 52-55

Edoardo è morto due giorni fa. Da alcuni anni era costretto sulla sedia a rotelle da e stentava a parlare. Questa situazione, a cui reagiva con coraggio e determinazione, umiliava la sua persona generosa e gentile. Sono contento che non soffre più, anche se la sua scomparsa mi rattrista.

Era mio anziano ed era scelto in un’altra compagnia.

Una sera di novembre del 1952 ci incontrammo nel cortile grande. Io lo salutai come era mio dovere.

Mi chiesi se lo avevo fatto perché era anziano o perché era scelto.

Gli risposi che lo avevo salutato come scelto.

Mi portò vicino ad una panchina e mi colpì con un pugno alla spalla, che mi fece cadere sulla panchina.

Mi rialzai e lui ripeté la domanda ed io la risposta. Continuammo così fino a quando la tromba ci mandò in camerata. Mi guadagnai una spalla livida e la sua stima.

Due anni dopo eravamo nella stessa compagnia e ci preparavamo al saggio ginnico. Mi slogai una caviglia facendo un salto sul plinto e lui non esito a caricarmi sulle spalle per portarmi in infermeria.

Vorrei potergli dire che l’ho sempre stimato come anziano e che gli ho voluto bene, ma è troppo tardi

 

 

Rocco Filardi 64-67

Splendida la descrizione, splendido Edoardo Coppola che anteponeva la sua
funzione di "Divinissimo Anziano, dunque di onore, educativa e di trasmissione
delle tradizioni rispetto a quella più "burocratica" di Scelto.

Edoardo aveva già capito che lo stimavi,che gli hai voluto bene,e credo che
anch'egli abbia ricambiato tali valori. Ne è prova la solidarietà manifestata
per l'empasse della tua caviglia. Era solidarietà portata ad un commilitone
considerato alla pari, verso il quale si ha affetto e stima.

Grazie per questa esperienza: essa conferma ancora,ove ce ne fosse stato
bisogno,che la "Nunziatella" ci è stata e continua ad esserci madre.