Due parole dal Marchese lui meme

Profumi di Mirto: cronistoria di una giornata bellissima.

Il fatidico 23 ormai era giunto.

Gli ospiti previsti erano:

Sergio Civita

Giovanni Vacca

Massimo Scivicco

Damiano Lumia

Raffaele Pariante con signora e fglio

Antonio Tortello

Michelangelo Damasco e fratello

Mario Bernardi

Mario Veltri

In tutti 14 ex-allievi, compreso me

In famiglia::

Anna ed io (infatti, conto per due)

Orazio (fratello d'Anna) ed Eleonora

Giovanni e Margherita (la prole)

Claudia (sorella)

Serena e Chiara (nipoti).

In tutto 22 posto a sedere.

Avevo coinvolto Scivicco e Vacca, che erano venuti Mercoledì in anteprima, sulla problematica del tavolo, ma non mi ricordo se con un vaff' o con un"che te ne frega", mi avevano liquidato dicendomi: "se magna pe' terra, basta che stiamo insieme". Ed invece sono riuscito ad armare qualcosa di solido e carino che ci ospitasse tutti.

Poi sono arrivate delle defezioni: Bernardi, che aveva fatto di tutto per esserci, non è potuto venire per questioni di lavoro. Anche Raffaele riponeva il grido: O Mirto o Morte! Per via del cane che ne aveva combinata un'altra delle sue!!!!.

Da 22 siamo scesi a 17 ed il buon Veltri, che ci è venuto a salutare (è di Rossano e non lo sapevo (ci ha unito il web!!!!!)), poiché era atteso dalla fidanzata non si è unito a noi a pranzo, nonostante tutti gli chiedessero, e con disinteressata insistenza, di rimanere a pranzo portando anche la fidanzata.

Tavolatona di 16 commensali in amicizia.

Menu.

Antipasto: salame toscano e fichi.

Civita Vacca Amato Lumia ed io siamo andati a raccogliere i fichi. Tre assaggiati ed uno nel cestino. Raccolta comunque più che sufficiente.

Penne alla rustica (………..pe' forza!).

Salciccia, pomodoro, peperoncino, cipolla ed aglio tutti prelevati dall'orto.

Prosciutto arrosto.

Ordinato e speziato il giorno prima direttamente dal macellaio.

Rilegato nella sua cotenna

Forno a legna

Raccolta legna

Fabio ed Orazio; eucalipto cipresso ed arancio per i profumi; castagno ed ulivo per la brace, e pine per avviare il fuoco.

Il fuoco

Il fuoco deve essere sostenuto: il forno da fuligginoso deve diventare color carta e poi i mattoni devono assumere il loro colore naturale. A quel punto il forno è pronto. Si lascia esaurire la fiamma e si sposta la brace da una parte per far posto alla grande teglia contenente il prosciutto. Poiché il camino del forno è vicino alle fronde degli eucalipti, Anna ed Eleonora preoccupate vegliavano con la sistola pronte ad intervenire per spegnere il primo accenno di scintilla fuori dal forno, nonostante avessimo avuto rassicurazioni sul pronto intervento di PPJ che dall'altana del Gran Sasso, ci avrebbe raggiunto in un battibaleno,cospargendoci tutti con un UBDA risolutore.

Patate alla ghiotta (forno a legna).

Ricotta fresca con zucchero, caffè e cacao.

Quasi sangria bella ghiacciata: vino, pesca, cocomero.

Cirò.

Arrivano gli ospiti.

A tradimento.

Festa grande a Tavola.

Gita in montagna.

A salutare la zia.

Ci siamo poi salutati, uniti in un abbraccio forte come un due pizzi.

Ne organizzeremo certamente di altre di giornate così.

Gli ex-allievi della Calabria sono abbastanza e chissà che non ci siano le condizioni per una sezione regionale specifica.

A tutti un caro saluto ed un abbraccio.

Al caposcelto omnipresente Giorgio, con il quale siamo riusciti a collegarci con webcam, un saluto nunziatellico.

Fabio Martucci

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