P   I   Z   Z   O   F   A   L   C   O   N   E                 A   N   N   O                 S   E   C   O   N   D   O                Q    U    A    R   T     O                 N   U   M   E   R   O                   1

 

p   i   z   z   o    f  a  l   c   o   n   e

 

a   s   s   o  c   i   a   z   i   o   n   e       n   a   z   i   o   n   a   l   e       e   x       a   l   l   i  e   v  i       n   u   n   z   i   a   t   e   l   l   a

s  e  z  i  o  n  e        l  a  z  i  o        “ e  t  t  o  r  e         g  a  l  l  o  ”

 

Il 14 marzo scorso la Sezione Campania è stata dedicata a Raffaele Maffettone. Avevamo cominciato noi ad affiancare ala nostra Sezione il nome di Ettore Gallo. Se il n. 3 di pizzofalcone è stato redatto interamente al cambio di consegne a Capo di S.M.D. fra il nostro Gen. Rolando Mosca Moschini e l’Amm. Giampaolo Di Paola, riteniamo corretto dedicare questa edizione del notiziario all’evento. Ai napoletani dedichiamo queste parole. La circostanza che oggi sia la Santa Pasqua ci fa pensare alla Resurrezione. E noi?, a quando?

 

 

V O G L I A     D I     M A F F E T T O N E


 

 

L’evocazione di un nome che più d’ogni altro Ci è caro, Raffaele Maffettone,  richiama e rappresenta per Noi tutti quei valori condivisi e vissuti nella prima giovinezza, facendoCi ripercorrere la Storia di ben oltre due secoli di intense passioni e anche di tante  tragedie. Le esperienze vissute si sovrappongono ed alterano i fatti reali trasformandoli in memorie. E la cronaca di quegli anni e la Nostra Storia sono sopraffatte dal sentimento e diventano mito.

Un mito che ogni giorno si rinnova e si materializza nella stessa casa che l’ha generato, quello del Nostro Rosso Maniero : dominio dei sentimenti e degli affetti, luogo delle certezze giovanili che sono parte non marginale della Nostra vita, la più spensierata e spericolata, che ancora Ci nutre e Ci fa sognare.

Cullarsi o affondare, lasciarsi andare alla deriva o dimenticare, abbandonarsi al disincanto o cercare l’approdo più sicuro per difendere la Nostra identità.

Come allora vogliamo rivivere i Nostri progetti, disegnati quando, entusiasti della vita e del volo spensierato incontro al futuro, guardavamo fiduciosi agli anni che avrebbero atteso le Nostre aspirazioni : per tanti di noi raggiunte, per tanti altri spente da una vita che non  le ha accolte .

Cerchiamo il ricordo dei giorni lontani.

Non ritorneranno le cose, ma vivono ancora in quei lampi indelebili del Nostro passato che si materializza nel presente e che Ci vede  uniti nel ricordo che celebriamo.

Maffettone non fu militare di carriera pur avendo indossato la divisa della Nunziatella, ma come uno dei tanti, dopo alcuni anni, rispose al dovere della chiamata alle armi durante l’ultimo conflitto mondiale arruolatosi quale ufficiale di complemento  raggiungendo il grado di Colonnello di dell’Esercito.

Quindi  proseguì il Suo impegno nella società ricoprendo importanti incarichi amministrativi della vita civile.

Dedicare a Lui il nome della Nostra più importante Sezione, quella di Napoli, sottolinea la comunione del mestiere delle armi  con il mondo delle professioni secondo quel percorso  che  plasma e  arricchisce la formazione del cittadino .

Tanto sottolineiamo, perché l’esempio  di Maffettone riporta l’autentico significato della Nostra educazione, coltivando il valore della Patria  al servizio delle Istituzioni del Paese, quella militare e quella  dell’amministrazione pubblica.

Un cammino segnato da fatti compiuti,  dalla testimonianza serena e non celebrativa del dovere, esaltando  la dignità della vita  e le ragioni che la rendono degna di essere vissuta.

Celebrando il Suo nome con la titolazione di una Sezione del Nostro sodalizio vogliamo Tutti insieme superare con il Suo ricordo il limite della vita, oltre il confine dell’umano.

Per così escludere dalle Nostre menti la parola “fine” e non cancellare gli ideali e la loro indivisibilità dall’uomo. Perché la Nunziatella continui ad infondere ragione e scopo alla Nostra presenza .

E se a Roma, città delle Istituzioni, abbiamo ricordato con Ettore Gallo una parte della Storia della Nostra Patria, fermamente ancorata

 

 

 

ai valori universali della giustizia e della libertà, certamente non poteva non essere che Maffettone a rappresentare  i napoletani-a-Napoli, primi custodi della Nostra casa di vita.

Il nome di Raffaele Maffettone salda con un legame inossidabile il Rosso Maniero con Napoli, città di voci sul del mare e  dei tramonti.

Un suono su tutti, “ maffettone “, che sembra un puffetto sulla guancia, quasi uno scherzo divertito, un vezzo simpatico ed affettuoso.

O lo spintone brusco che precede lo schiaffone pesante, o del richiamo all’ordine ed alla tradizione. Analogie un po’ avventate che Ci piace riprendere con l’affetto e l’arguzia di quel vernacolare napoletano che è rimasto in Noi e come sembra suggerire che non si tratti proprio di coincidenze. Così Ci piace credere che sia per lo stesso nome della Nunziatella, quasi amorevolmente distinta dalla più grande e più antica Chiesa dell’Annunziata : templi dalle sacralità diverse.

Ma non per il nome. Infatti, Nunziatella : culla che distingue le tradizioni di chi l’ha frequentata e dove il culto dello spirito è pervaso da una sorta di liturgia pagana, perché profanato dalla Nostra prorompente spavalderia; testimone di grandi storie e dell’affaccio alla vita di Noi, migliaia di giovani, dissacranti sempre, ma anche i primi a tornare tutti uniti, quando è  il cuore che comanda e non il calcolo.

Torna con Maffettone quel tempo lontano, assai toccante per chi ha avuto la fortuna di conoscerLo.

Ancora senti i passi di quel corpo dinoccolato; sei colpito da quello guardo che  ti penetra, insidioso e ficcante dietro le spesse lenti che sovrastavano i baffi incerti , mentre la voce roca ti affronta, ti avvolge, e ti sbatte addosso fino a travolgerti.

E poi ti coccola.

Come un padre: no !, come un fratello, anzi di più !, come un amico.

Semplice, nei modi e nei gesti che Lo avvicinavano ai più giovani, …..i figli in armi della nostra cara Patria….., sapeva essere sicuro e severo nel piglio davanti al potente.

Forse poco attento alle regole perché avvezzo all’improvvisazione.

Battitore libero e coraggioso quanto serviva, spinto e sostenuto dalla ineguagliabile forza dell’idea associativa.

Sembra sempre di ascoltare il crepitìo della “ Olivetti - lettera 98” che si diverte e spara parole che invadono la posta di casa con gli  sfottò e le spigolature napoletane, ormai icone maffettoniane.

Maffettone a Napoli è il Nostro sogno che rivive, nella speranza ritrovata e offerta alle ultime generazioni, un po’ troppo distratte dalle virtualità : è il segno dell’adunata, il richiamo all’ordine dello spirito cameratesco e goliardico.

L’estetica del ricordo non è parte estranea all’etica dei contenuti, quando gli ideali sono concreti e non vagano nello spazio evanescente delle parole senza senso.

La Bandiera sventola mentre Noi ci raccogliamo in silenzio, lontani dai falsi profeti e dalle illusioni dei miti improbabili: tutti insieme schierati nell’abbraccio comune. Allineati e coperti.

Tutti insieme, per non farCi allineare e coprire.

nunzio